Dente Enzo

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PRESENTAZIONE DINAMISMO COSMICO – GENOVA 11.11.2006

Quando, alcuni anni or sono io, Giosuè Allegrini. in qualità di critico d’arte per inevitabile grande passione e diletto, iniziai a valutare attentamente le opere del Pittore Enzo Dente ed in seguito quelle della Scultrice Romy Barrile, rimasi colpito dal fatto che quanto da loro rappresentato, seppur con formulazioni artistiche estremamente diverse, pareva provenire da un impalpabile comune leit-motiv o, per meglio dire, fosse generato da un unico motore primo. Le loro opere, infatti, erano pervase da un medesimo “soffio vitale cosmico” come se la materia, lo spazio, fossero stati resi dinamicamente accessibili e permeabili da parte del tempo e della mente. Anche l’impiego poliedrico della pittura, modellata a guisa di chiaroscuri o vibrazioni cromatiche, come pure della creta e della resina, mescolate con materiali difformi attraverso una formulazione perennemente transeunte, parevano derivate da una medesima tensione universale ignota. Iniziai quindi ad indagare questo complesso insieme artistico ove si amalgamavano tanti elementi antagonisti, spesso apparentemente difformi, nel tentativo di teorizzarlo, di derivare dallo stesso, in un unico movimento, le ricerche concettuali sviluppate dai precitati Pittori; non fu inizialmente compito agevole, quasi che la chiave di volta, la soluzione di tutto, fosse sospesa in una dimensione lontana. Il tourbillon dei quotidiani eventi nonché l’uniformità imperante e globalizzata fungendo da rutilante caleidoscopio per lo spettatore avevano come oscurato la ricerca diretta ai remoti confini degli alfabeti dinamici dell’astrazione evocativa, verso cui spontaneamente confluivano le opere dei suddetti artisti. A termine di tutto, devo comunque confessare, che le varie risposte ai quesiti derivanti dall’analisi pittorica predetta sono emerse, in maniera pressoché spontanea, dalle opere stesse. Il fatto essenziale, la vera chiave di volta, è che la materia, come detto, viene resa dinamicamente accessibile e permeabile da parte del tempo e della mente i quali, a guisa di un mantice ritmico che ad ogni soffio divampa faville, sono messi in grado di rompere e sparpagliare gli elementi componenti la materia, proiettarli cromaticamente e temporalmente nello spazio concettuale, infinito, realizzando così un’appropriazione cosmica completa. Ma proprio questo universo spazio – temporale - mentale che ci circonda, ed al contempo ci permea, si rinnova incessantemente, in quanto regolato da dinamiche leggi basate sulla tensione cosmica degli infiniti contrasti che costituiscono il sempiterno motore primo, la genesi del continuo divenire ossia, in ultima analisi, il “Dinamismo Cosmico”. L’indagine artistica per poter cogliere le infinite fluttuazioni di questo substrato concettuale pentadimensionale (ossia decifrabile attraverso coordinate crono – spazio - mentali) deve conseguentemente seguire un percorso alchemico definito da continue trasmutazioni, avvalendosi, in ciò, delle esperienze concettuali sistematiche basate sui rapporti lasso – dinamico - cromatici derivanti dalle continue mutazioni del trinomio tempo - linea – colore. La ricerca del Dinamismo Cosmico ha portato altri due importanti Pittori Genovesi, con profonde attinenze artistiche nei confronti di queste indagini concettuali, ad avvicinarsi al nucleo originario mettendo così a disposizione il proprio valente contributo artistico: Kova ha iniettato al movimento stesso la propria “grande tensione epica e musicale dell’emozione fecondata dalle alternate fluttuazioni accorpanti e disgreganti di verità ed apparenza di sogno e di delirio” mentre Sergio Zucca ha donato la propria “simbologia ricca di stimoli, seduzioni, eccessi, cambiamenti unitamente al proprio continuo desiderio di sperimentazione mutevole e coerente” . La fondazione del Gruppo del “Dinamismo Cosmico” da parte del Maestro Enzo Dente, effettuata a Genova in data 19 Giugno 2006, e la contestuale naturale adesione dei Maestri Romy Barrile, Domenico Cova (in arte Kova), e Sergio Zucca, concretizzatasi nella firma congiunta del relativo Manifesto, la cui teorizzazione è ad appannaggio dello scrivente, sono da considerarsi gli atti formali di insediamento di questo importante movimento artistico in seno al parterre dell’Arte Contemporanea. La miscellanea perennemente transeunte e costituita dal trinomio Spazio – Tempo - Mente viene dunque elevata ad inusitate altezze evocative, come detto, nelle indagini artistiche sviluppate dal Gruppo del “Dinamismo Cosmico” dove il tempo la linea ed il colore si accordano in una riconciliazione trionfante nel segno della tensione universale degli infiniti contrasti, vera anima entropica del cosmo.

Genova 01.11.2006        Giosuè ALLEGRINI